Sguardo “altro” sul mondo

Domani sciopero

Luglio 13th, 2009 Diego DID

Come alcuni di voi sapranno, domani vi sarà uno sciopero nazionale dei giornalisti; questo si accompagnerà con un’astensione dal postare di alcuni blog. Queste manifestazioni sono contro il decreto legge che sarà presentato dal Ministro della Giustizia Alfano (conto terzi) sulle intercettazioni ma soprattutto sulle sanzioni per gli editori ed i giornalisti che pubblicassero notizie riguardanti un processo in atto.
I punti negativi e che rivelano il lato oscuro della politica di tale legge, le falle democratiche e l’incostituzionalità sono talmente numerose che evito di citarle qui. Troverete tante informazioni con ricerche specifiche su altri blog, in particolare quelli di giornalisti, avvocati e magistrati. Per dei casi concreti delle derive vi suggerisco questo pezzo del futuro giornale “Il Fatto”, sul blog L’Antefatto.

Io, perché sensibile alla democrazia ed alla “cosa comune”, perché molto preoccupato per la cappa che ormai da tempo pesa sull’informazione ed in molti altri ambiti sociali, e perché, tra l’altro e collateralmente, iscritto all’Ordine dei Giornalisti, parteciperò a tale sciopero-silenzio. Riporto qui il testo con cui una delle Federazioni ne dà notizia ai propri aderenti.

“I giornalisti si fermeranno per una giornata di silenzio martedì 14 luglio (con blocco dell’attività nella carta stampata lunedì 13 luglio), per contrastare il ddl Alfano sulle intercettazioni, che introduce inaccettabili divieti al diritto di informazione sulle indagini e sulle inchieste giudiziarie.
E’ la decisione del Consiglio Nazionale della Stampa Italiana, riunito il 30 giugno a Roma, che ha approvato con 1 solo voto contrario e due astenuti la proposta della giornata di protesta di tutto il nostro giornalismo avanzata dal Segretario Generale Franco Siddi. La giornata di astensione dell’informazione, alla quale i giornalisti sono costretti dopo un anno di iniziative civili, di confronto e di dibattito e denuncia per la libertà dell’informazione, senza censure e intimidazioni, è lo strumento con il quale si vuole marcare l’ indignazione più ferma di fronte alle previsioni del ddl
Alfano: “Un bavaglio ai giornalisti e la sanzione (un danno economico) per gli editori al fine di impedire di dar conto delle notizie sulle indagini giudiziarie negli organi d’informazione; la pesante limitazione del diritto dei cittadini a sapere o essere informati su fatti importanti per la loro vita - sottolinea il Consiglio della Fnsi - . Non si sciopererà, quindi, per un aumento di stipendio ma per un aumento della libertà nel nostro Paese; una libertà che guarda ai cittadini, che pagherebbero ancora più di tutti a causa di un bene essenziale a loro parzialmente sottratto, mentre già pagano le distorsioni che gravano sul sistema per l’assenza di efficace normative antitrust e di pluralismo reale del mercato pubblicitario. I giornalisti sono, oggi, professionisti costretti alla frontiera (e ora alla protesta) per svolgere correttamente la loro funzione. Di fronte a tutto questo, i giornalisti sono per forza condotti a essere militanti di un solo valore, l’informazione libera”.”

Ci risentiamo prossimamente.