Sguardo “altro” sul mondo

Pochi ori

Settembre 13th, 2008 Diego DID

L’Italia non va così bene, solo 23esima nel medagliere olimpico, con 3 medaglie d’oro, 4 in argento e altrettante in bronzo. È vero che mancano ancora 3 o 4 gironi, però non potremo certo rimontare al livello degli spagnoli, per prenderci il 9° posto, con le loro 46 medaglie, di cui 12 (cioè una in più delle odierne totali italiane) d’oro.

Di cosa sto parlando? delle olimpiadi? ma non avevo detto che le boicottavo? e poi sono finite da un paio di settimane! Ah, stai parlando delle Paralimpiadi; ma vuoi essere così in disaccordo da essere “out” anche rispetto a te stesso, non parlando delle Olimpiadi e parlando delle Para solo perché nessuno ne parla? Non è proprio così, ma quasi. Ora vi spiego.

Qualche giorno fa, per motivi di “lavoro” dovevo/volevo trovare il medagliere delle Paralimpiadi. In modo molto naif mi sono connesso sul sito di Repubblica, sul quale seguivo saltuariamente l’evoluzione del palmares italiano. Ma è stato impossibile trovare una classifica delle performance sportive degli atleti “diversamente dotati”. Sono andato quindi sulla grande G per trovare ’sto benedetto medagliere. Niente, solo articoli, e spesso datati. Ho gettato quindi la spugna. Ci ho riprovate questa sera, ed ho capito che era inutile cercare pagine italiane a questo proposito. Rinsavendo ho avuto il colpo di genio: perché non guardare il sito ufficiale dei Giochi di Pechino? mica scemo, nhé ;-) ? E non cercate sul vocabolario inglese la traduzione di medagliere, non esiste; cercate piuttosto direttamente “medals”, più facile di così.

Ovviamente non vi linko il sito, perché boicotto ;-), ma le riflessioni che mi nascono spontanee sono le seguenti:

  1. possibile che una nazione forte sullo sport olimpico come l’Italia, capace di arrivare 9a nei Giochi, davanti a Francia e Spagna, capitoli così in basso nei rispetti dei diversamente abili?
  2. possibile che ci si finga tutti interessati all’uncinetto doppio o al “badminton senza” una settimana, e che non ce ne fotta niente tre settimane dopo perché il tipo è un monco o un cecato?

Meditate gente, mediatiamo…..

Per la cronaca, ad oggi:

rielaborazione grafica del medagliere paralimpico ufficiale alla data del post

rielaborazione grafica del medagliere paralimpico ufficiale alla data del post

Olimpiadi di Pechino, dubbio amletico

Agosto 8th, 2008 Diego DID

Ore 8, 8 minuti, di venerdì 8 agosto (8) 2008. Qui a casa mia, in Europa. Tra esattamente 6 ore saranno le 8 e 8 di sera a Beijing, anche detta Pechino, quando si accenderanno i riflettori sui Giochi Olimpici cinesi. Ogni quattro anni il rito è lo stesso: ci si appassiona a sport che neanche si sapeva esistessero, si diventa degli esperti delle discipline più improbabili, ci si emoziona con gli eroi nazionali che riescono a far risuonare l’inno della madre patria salendo sul più alto scalino del podio. Tutti i quattro anni?

È stato deciso, nel 2001, che la XXIX edizione dei giochi sarebbe stata ospitata dalla capitale cinese. La cosa aveva stupito più di una persona. In particolare ci si meravigliava che un Paese che a lungo si era autarchicamente allontanato dalla comunità internazionale, dalla ricca ma poco conosciuta cultura, dalle discutibili scelte politiche potesse essere incaricato di organizzare un avvenimento planetario che si basa sulla comprensione tra le nazioni attraverso la competizione sportiva. Diceva di questa kermesse il barone Pierre de Coubertin, loro promotore: “Ogni quattro anni i G.O. restaurati devono dare alla gioventù del mondo l’opportunità di un incontro felice e fraterno, che a poco a poco dissiperà l’ignoranza in cui vivono i popoli rispetto agli altri, un ignoranza che produce odio, mescola equivoci e conduce ad eventi fino al barbaro sentiero che porta a spietati conflitti”.

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