Sguardo “altro” sul mondo

A Sgarbi: l’insostenibile leggerezza delle cazzate

Febbraio 22nd, 2011 Diego DID

Ho cercato di guardare il video della diatriba che l’ha opposto a Domenica In a Emma, la cantante che oltre a non cantare con le tette ha pure un cervello e, connesso con la lingua, si permette di esprimere opinioni e sostenere punti di vista, non volendo restare carta da parati di un set televisivo. Ma non ce l’ho fatta. Una volta trovavo divertente la bassezza con la quale riusciva a volare ed ad umiliarsi (senza saperlo e mai sarà capace di ammetterlo); ma ora non ce la faccio più, ho “pietà” io per lui.

Ed è proprio questa parola che ha fatto inalberare il nostro tuttologo. Eppure lui da uomo d’arte dovrebbe conoscere la “pietas” della morale e della cultura cristiana, e non confonderla con la connotazione negativa. Avrà dimenticato il significato della prima a forza di sentirsi dire “fai pietà”? Riassumo per i fortunati che la Domenica hanno occupazioni più importanti che guardarsi Giletti a Domenica In. Emma si è ritrovata a parlare di Karima el Mahroug, dicendo: “nei confronti di tutte queste persone ho una sola parola, pietà; perché se vengono massacrate nessuno si chiede da dove vengono, che problemi hanno, dove sta la loro famiglia”. Risponde Sgarbi: “ la pietà dilla per te, dilla per i poveri, dilla per le cose della religione, dilla per gli umili, dilla per quelli che non hanno lavoro, non per delle ragazze che scelgono di andare dove vogliono…..”. Tira poi in ballo la De Filippi, per destabilizzare forse Emma che al programma della Costanza deve l’accesso alla notorietà.

Fin qui Sgarbi in tutto il suo splendore. Ora però queste braccia rubate all’agricoltura ( e questi soldi rubati agli italiani sotto forma di stipendi immeritati) dovranno partire a Vienna, farsi ospitare in una trasmissione nazional-popolare ed sbraitare in tedesco contro Desiree Treichl-Stuergkh. La madrina del Ballo delle debuttanti si è detta orripilata per la futura presenza di Karima, sempre lei, alla festa viennese; e cosa ha detto? di provare “pena per la marocchina diciottenne, una giovane profuga che viene sfruttata”. PROFUGA e SFRUTTATA, mai abbiamo letto queste parole in Italia; Sgarbi preferisce parlare di “ragazze che scelgono di andare dove vogliono”.

Con tutte le parole che esistono nel vocabolario, ’sta scellerata della Treichl-Stuergkh doveva proprio scegliere PIETA’? Minimo minimo si è fatta imboccare da Emma….

A meno che la lettura data da Sgarbi non sia un’ennesima vaccata, che dovrà scontrarsi con le centinaia di migliaia di persone che, sempre di più e dappertutto nel mondo, trovano più appropriata la parola “pietà” a certe cazzate mirabolanti dei succubi nostrani. Caro Sgarbi, non hai finito di produrre bile e livore. Seguirò però il tuo consiglio, terrò la mia pietà per i morti delle guerre, per le vittime delle carestie, per i padri di famiglia che non riescono a proteggere la loro famiglia dalla società; e non per chi ha scelto di andare dove e soprattutto di dire quello che vuole.

Lupus in fabula

Settembre 25th, 2010 Diego DID

Magico! Stavo preparando il mio post ed ecco che trovo una dichiarazione di solo una settimana fa di Mastella. Cosa dire: MI-TI-CO.

L’articolo è sul Corriere del Mezzogiorno, ma è talmente aria-frittoso che fa scompisciare anche letto così (senza le domande):

«Nessuna tattica politica, io sono convinto di quello che faccio: la candidatura a sindaco di Napoli è molto più che un annuncio, è realtà visto che domani inizio la campagna elettorale da Ponticelli».
«Io per la verità ci ho sempre pensato. Ho studiato 4 anni a Napoli, poi ci ho lavorato per altri 6: sono legatissimo alla città e poi di vedere lo scempio di questi ultimi anni proprio non se ne può più».
«Non mi faccia fare nomi che altrimenti partono subito le polemiche. Parliamo della totale assenza della politica locale. A tutti i livelli. Quando vengo a Napoli soffro nel vederla così, mi creda. Ma secondo lei dal finestrino della macchina o quando camminiamo per strada non restiamo sconcertati di fronte allo stato delle cose?»
«Lei non vede? Mi riferisco a tutto, ecco perché mi candido, non certo per mettere una crocetta in più al palmares politico».
«Il problema non è parlarne con gli altri, io mi candido e basta. Se la coalizione vuole seguirmi, benissimo, anzi è auspicabile, altrimenti io proseguo la mia strada».
«La fermo subito perché non m’interessano e comunque non li prendo in considerazione. Quando tutto manca si facciano le primarie.»
«Ognuno farà la sua campagna elettorale se non faremo le primarie. Del resto i dati parlano chiaro. Alle ultime regionali Caldoro a Napoli città ha preso il 2% in più rispetto a De Luca quindi…»
«Io mi candido e domani siamo a San Giovanni a Teduccio, per il primo incontro. Il cammino è lungo ma sono intenzionato a portarlo fino alla fine».

La parte puramente fantascientifica è quando dice: “di vedere lo scempio di questi ultimi anni proprio non se ne può più”. Semplicemente fantastellare. Innarrivabile.

Amici napoletani: nel caso in cui Clemente Mastella dovesse essere un nome presente sulla scheda delle prossime elezioni a sindaco della vostra città, andate prima a leggere questo post.
Ah, dottor Mastella: visitando la sua pagina Wikipedia si legge che a volte le capita di denunciare blogger per quello che pubblicano. Ritengo curiosa questa attitudine da parte di un iscritto all’Albo dei Giornalisti, che dovrebbe sapere quanto è importante e sacra l’informazione… ma non è questo il punto. Penso poi di non aver scritto nulla di penalmente rilevante nei miei umili post. Ma nel caso lei o qualcuno del suo staff doveste smarrirvi in queste sperdute lande, la invito a risparmiare tempo e soldi dei contribuenti (nonché il mio tempo e magari denaro) in poco assennate e utili segnalazioni alla Polizia Postale: da bravo utilizzatore di internet quale lei sicuramente è, avrà notato che il blog si trova al di fuori del suolo italiano, ed eventuali procedure sarebbero al meglio poco fruttuose, al peggio irricevibili e negative per la sua immagine.

Ad memoriam – Mario Clemente Mastella

Settembre 23rd, 2010 Diego DID

Da qualche giorno mi viene spesso in mente la magica reazione di Mastella quando, obbligato a candidarsi ed a vincere le elezioni per un posto di europarlamentare a giugno 2009, scoprì qual era il compenso per tale incarico: una misera diaria di 295 euro al giorno, ovvero 5.700 euro netti al mese. Le grasse risate leggendo l’articolo di Repubblica con il racconto esatto della situazione, mai smentita quindi vera.
Questo basta per definire il personaggio, archetipo e chiaro esempio di buona parte della classe politica italiana. È bene ricordarle queste cose, perché nel 2014, quando questo bel tomo avrà intascato 342.000 € di stipendio + 264.120 € di spese generali da non giustificare (e vista la bravura del personaggio per far sparire finanziamenti vari come raccontato nell’inchiesta de L’Espresso, è in pericolo parte dell’oltre 1 milione di euro destinati alla segreteria; diciamo che dovrà pur pagare i collaboratori, ma che magari si trova anche il modo di far partire fino all’ultimo centesimo ogni mese de 17.570 € di tale indennità…), ebbene, tale tomo dicevamo si ripresenterà a qualche elezione per essere ancora pagato dai nostri (vostri) soldi.

Non state a spiegargli che fino al 2009 i parlamentari Europei erano retribuiti con lo stesso stipendio nazionale, cosa che creava palesi disparità tra MEP dei diversi Stati, e che proprio prima della fine della legislatura precedente, dopo lunghi anni di trattativa, si è deciso di essere equi all’interno del consesso (potrebbe soffocare dalla bile). Non fategli notare che è altamente stupefacente che un cittadino che decide di dedicare i suoi servigi al bene dell’istituzione europea non sia al corrente di questa situazione, visto che io, cittadino x dell’Europa che si interessa all’Unione ne ero al corrente, grazie a qualche visita sui siti internet dei giornali e ai reportage quotidiani di canali come Euronews (a questo punto, forse un cittadino x meriterebbe più del tomo di sedere in quelle poltrone marroni o blu). E non rinfacciateli con sdegno il fatto che non è per la diaria che si trova nel palazzo Altiero Spinelli a Bruxelles, ma che essa è la conseguenza di tale assunzione come dipendente pubblico: è sicuro, non capirebbe la lingua che state parlando.

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Ho già 7 amici!!

Settembre 9th, 2008 Diego DID

Grande vero? ho 7 amici, non so se qualcuno di voi può trovare di più forte. Facebook è veramente una potenza della natura; no forse della natura no, ma della tecnologia sì. Come? 7 amici su Facebook non è niente d’eccezionale, anzi al contrario c’è da vergognarsi? Quelli che ce l’hanno grosso ne hanno più di 500? Ah, ma forse mi son dimenticato di precisare che io non sono iscritto a Facebook…

vediamo se vi riconoscete - voyons qui se recconnait... - do you recognise yourself?
vediamo se vi riconoscete - voyons qui se recconnait… - do you recognise yourself?

Tra le cose da cui mi vanto di essere “fuori”, e forse una di quelle che proclamo più ad alta voce, è proprio Facciadalibro. A parte la storia della sua genesi, che non essendo io parte di quel circolo non vedo perché dovrei volerne fare parte, ci sono ben più gravi problemi. Gente esiste solo in base a quanti amici (citando un mio amico alquanto vezzoso verrebbe da dire “non sono amicizie, sono solo conoscenze”, ed ancora andrebbe stretto nel caso di Librofacciale) ha su questo sito comunitario, chiara distorsione della realtà. Poi tutti te lo decantano, quasi che se tu resti fuori rischi di perdere gli amici, di non vederli mai più. Altri inventano falsi profili, magari sostituendosi a persone famose, perché così sì che si sentono importanti!

Il più grave però come potete vedere da questo breve articolo, resta il trattamento dei dati personali. Il Librosulmuso mi conosce già, mentre io ancora non gli ho detto niente, ha in memoria la mia mail e chissà quanti altri dati che io ignoro. Ed è in grado di ricordarmi ogni volta chi mi ha già precedentemente invitiato, indispettito probabilmente dal fatto che io non l’abbia ancora sfogliato…. Alla faccia di qualsiasi legge sulla privacy.