Sguardo “altro” sul mondo

Oggi: comparsa

Non solo mi piace essere “fuori dagli schemi”, mi piace anche fare delle cose diverse nella mia vita, rompere la monotonia. Qualche settimana fa ho ricevuto un’e-mail diversa dalle solite catene. Stavano cercando dei figuranti per alcuni giorni di riprese nella mia città. Visto che in questo periodo ho pochi clienti, ho dato la mia disponibilità che è stata accettata per il 6 agosto.

Ieri mattina mi sono presentato bello come un fiore con tre tenute diverse nello zaino, come richiesto. Bisognava evitare il tutto bianco od il tutto nero, ma anche i colori vivaci, e nel mio guardaroba ci sguazzano, quindi la scelta era stata un po’ complicata ma risolta con soddisfazione.

Alla fine ho tenuto la camicetta con cui vestivo arrivando. Eravamo una decina, e dovevamo prendere parte alla scena del giorno. Una scena molto breve, per la quale pero’ eravamo stati opzionati per una giornata intera, vale a dire 12 ore (dalle 8 di mattina alle 8 di sera).

All’inizio c’è stato un po’ di briefing per spiegarci la trama e più in particolare cosa succedeva nella scena in questione. Una ragazzina (la figlia della protagonista?) era nel bar impaurita, vedendo dall’altra parte della strada un tipo che la seguiva da alcune ore. Tergiversava in attesa di un’amica che potesse portarla via in auto. Il cameriere sarebbe intervenuto con modi scocciati per farla sloggiare. A quel punto la detta amica con l’auto avrebbe inchiodato davanti al bar e l’avrebbe fatta salire. A schermo penso si tratterà di una sequenza più corta di 1 minuto.

Poi hanno iniziato a dispacciare noi 10 sul set: “tu vai lì all’inizio e devi trovarti li’ alla fine”, “tu passi qui davanti e ti siedi con la tua amica”, tu sorseggerai il tuo succo e poi chiederai il conto”…. Io ero un po’ geloso, perché continuavano a dare cose da fare agli altri e a me niente; temevo di essere relegato in un angolo in quinto piano e approfittare poco della mia prima presenza sugli schermi.

Alla fine mi sono ritrovato praticamente in ruolo di co-co-co-co-protagonista! Dovevo uscire dal locale, passando proprio di fianco al tavolino ove si trovava la ragazzina, incrociare il cameriere che rientrava dal dehors, notare seduto ad un tavolo un mio amico, in asse con il battibeccare in primo piano del cameriere con la protagonista, sedermi con l’amico e chiacchierare un po’. In coda alla scena, la macchina salvatrice si fermava proprio alle mie spalle. Insomma, nel campo delle telecamere dall’inizio alla fine :-) Una grande carriera che comincia…..

Abbiamo ripetuto la scena una decina di volte, con e senza registrazione, solo i potagonisti o solo le comparse, con la camera 1 o con la camera 2. Quando si faceva sul serio, i tecnici della troupe facevano addirittura fermare i martelli pneumatici dei cantieri vicini. Io non sono mai stato corretto nel mio modo di fare, sempre naturale e puntuale ad incrociare il cameriere sullo scalino del bar, un piccolo Dustin Hoffman, insomma.

Cos’è stato anche simpatico è il fatto che alla fine le riprese sono durate solo due ore, ma il cachet era fisso.

Ah, non sto a dirvi il titolo del telefilm, non cercate di trovarlo all’antenna: era una produzione straniera.

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